Sport&Affari – Rassegna stampa – Cosa perde la Juve se non entra in Champions (1)
Rassegna stampa – Il Corriere dello Sport
Juve, Champions per forza
Soldi, soldi, soldi. Venticinquetrenta milioni di euro. Che potrebbero non esserci più nel caso in cui la Juventus non raggiungesse le qualificazione in Chàmpions League. Il che, per una società chiamata da anni ad autofinanziarsi, equivarrebbe a una sorta di dramma para-sportivo. Con riflessi che andrebbero anche verificati sui rapporti con gli sponsor, ovviamente più munifici se la squadra fosse impegnata nell’Europa che conta e invece più tirchi nel caso in cui Del Piero e compagni si limitassero a giocare entro i patri confini. L’attuale settimo posto in campionato, insomma, preoccupa anche per la gestione sportiva che verrà: è chiaro infatti che rinunciare ai soldi "freschi" che garantisce l’accesso alla Champions obbligherebbe Blanc a operare con meno disinvoltura sul mercato. Del resto, partecipare alla prima manifestazione continentale garantisce soldi veri. Nell’attuale edizione, l’avere raggiunto il tabellone principale ha garantito a tutte le squadre un’entrata di 3 milioni: ogni partita giocata nel girone eliminatorio ha poi fruttato 400.000 euro, cui ne andavano aggiunti altri 600.000 per ogni vittoria e 300.000 per ogni pareggio. Qui, purtroppo per i dirigenti di corso Galileo Ferraris, la Juve si è fermata incassando (botteghini esclusi) poco meno di due milioni di euro, frutto dei due pareggi contro Bordeaux e Bayern Monaco e delle due vittorie contro il Maccabi Haifa. Avesse passato il turno (come ha trionfalmente fatto la Fiorentina, che solo dall’Vefa ha portato a casa una dozzina di milioni), la Signora avrebbe poi incassato altri tre milioni: cosa che ha fatto l’anno passato, venendo poi eliminata dal Chelsea negli ottavi di finale. Al momento invece, per salvare parzialmente la stagione, i bianconeri dovranno vincere l’Europa League, il cui premio è appunto di tre milioni. Chiaro però che le maggiori preoccupazioni siano legate al 2010-11 e agli accordi con gli sponsor che, senza Champions, non verserebbero tutta una serie di bonus legati al cammino internazionale della prima squadra. L’allegria scema ulteriormente se si pensa che il prossimo 30 giugno scadrà il contratto triennale – da 33 milioni, senza bonus – con New Holland: Fiat non ha ancora comunicato le sue intenzioni ma è probabile che le strade si dividano e che la Juventus trovi un altro partner. Al momento il management bianconero sta valutando cinque-sei offerte, un paio delle quali sostanziose: è chiaro però che, con la Champions in dubbio e un contratto da chiudere entro fine marzo – anche se poi l’ufficialità arriverà più avanti – non si potrà andare tanto oltre il "fisso" da 33 milioni e bisognerà inserire una sostanziosa pat;te variabile legata ai risultati del campo. In sostanza: una dozzina di milioni sono già ballati, altrettanti potrebbero ballare alla stesura del contratto con lo sponsor principale, altri ne verrebbero meno dagli sponsor "Planets" (Alitalia, Banco Popolare, BetClic, Sony Ericsson, Trentino e Telecom) e dai "Main Partners" (Costa Crociere, DSquared, L’areaI, Lotto,e Manpower), altri ancora dalla disaffezione ai botteghini. Da non trascurare infine nemmeno l’aspetto legato al nuovo stadio, la cui titolazione è stata venduta – per dodici anni a partire dall’ultimazione dell’impianto – alla società Sportfive dietro il corrispettivo di 7S milioni, cui andrebbero aggiunti i soliti bonus legati alla vendita dei palchi e a iniziative varie: chiaro che da quelle parti non sia stata gradita la prematura uscita dalla Champions di quest’anno e nessuno sorriderebbe se la Juve non si qualificasse per quella a venire. C’è di più: nelle intenzioni di Sportfive l’ufficialità del nome si sarebbe potuta dare prima dell’estate, ma non è escluso che il tutto slitti a tempi migliori.
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