Per la terza stagione consecutiva però il fatturato del club è in crescita e le perdite diminuiscono. La metà dei debiti che il Chelsea ha nei confronti del magnate russo, sono stati trasformati da questo in azioni, a dimostrazione del committment della proprietà.

Il fatturato dei Blues ha toccato i 213.1 mln di sterline (+11.9%) rispetto alla stagione 2006/07; mentre se si considerano le attività di merchandising con Adidas ed altri e le attività di Chelsea Digital Media, il fatturato raggiunge i 248 milioni di sterline.

Le attività tipiche sono salite del 14.8% a 189 mln di pound, di questi 77.6 mln arrivano da revenues legate ai media.

A pesare sui conti è il monte salari cresciuto a 148.5 mln (rispetto ai 132.8 dell’anno precedente). Se a questo si sommano voce eccezionali sempre legate ai salari per altri 23.1 mln, l’importo tocca i 171.6 mln, pari all’80% circa del fatturato.

L’annuncio del Chelsea sui conti al 30 giugno del 2008, non conforta sicuramente Roman Abramovich, proprietario dei Blues che in questi anni ha investito centinaia di milioni di sterline. La cura di Peter Kenyon, chief executive del club non sta portando i risultati sperati almeno guardando alla perdita di 65.7 mln di GBP.