Sport&Politica – L’Italia si candida per i Mondiali di rugby 2015/2019 (2)
Per l’economia del territorio grandi benefici
Per l’Italia la candidatura ai Mondiali di rugby del 2015/2019 è una grande occasione soprattutto per le implicazioni legate al business. Anche l’economia del territorio ne trarrebbe ingenti benefici. Le stime, anche quelle più prudenziali, prevedono, infatti, una partecipazione complessiva di centinaia di migliaia di persone agli eventi, con un importante indotto in termini di generazione di consumi diretti e indiretti. In particolare sarebbero le diverse città ospitanti a usufruire di questo circolo virtuoso. che avrebbe il suo punto focale nell’incremento del flusso turistico e nella conseguente creazione di nuovi posti di lavoro. Per esempio Marsiglia, che nell’ambito del mondiale francese, ha ospitato 6 partite di cui 2 quarti di finale, ha registrato un afflusso di 400mila visitatori e volumi di spesa da parte degli spettatori più alti di quelli della Coppa del Mondo di Calcio, oltre a soggiorni più lunghi da parte degli stranieri (8 giorni invece che 3).
C’è stato inoltre un aumento significativo del giro d’affari negli alberghi, nei bar e nei ristoranti e una creazione complessiva di 1000 posti di lavoro. Alla fine l’impatto economico complessivo è stato quantificato in 538 milioni di euro, con un incremento dello 0,2% del PIL francese (fonte Deloitte 2008).
Un’occasione per il Sistema-Paese
Per il Sistema-Paese ospitare la Coppa del Mondo di Rugby sarebbe quindi un’opportunità economica, ma
anche un’occasione per valorizzare la sua solida esperienza nell’organizzazione dei maggiori eventi sportivi e
quella “cifra” culturale che fa dell’italianità uno dei suoi punti di forza. Un concetto che ha precise connotazioni
riconosciute in tutto il mondo legate alla cultura, alla moda, allo sport, al cibo e al turismo, ma anche al senso
di ospitalità e al calore che contraddistinguono gli italiani. La passione del popolo del rugby è pronta a
scoppiare in occasione del prossimo appuntamento del 6 Nazioni, con l’Italia che giocherà 3 partite in casa. Il
calendario prevede domenica 15 febbraio il primo match casalingo contro l’Irlanda, allo Stadio Flaminio di
Roma, che ospiterà anche i match del 14 marzo contro il Galles e del 21 marzo contro la Francia.
Forti opportunità di ritorni economici per il Paese organizzatore del Mondiale di rugby (2015/2019), oltre che un’occasione irripetibile per il sistema Paese.
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