Sport&Politica – Ramponi (PDL) punta a reintrodurre il finanziamento automatico del CONI
Secondo il senatore Ramponi, "il disegno di legge si pone l’intento di dare una risposta risolutiva al problema del finanziamento del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e, attraverso esso, dello sport italiano, con il ripristino di un meccanismo automatico di attribuzione di risorse " Il senatore ha poi aggiunto che "la migliore forma di garanzia dell’autonomia dell’ordinamento sportivo, è sempre stata rappresentata dalla cosiddetta «autonomia finanziaria», che per quasi sessant’anni, attraverso i concorsi pronostici sportivi, in particolare il Totocalcio, ha assicurato al CONI, e per esso allo sport italiano, i proventi economici sufficienti, erogati in maniera autonoma e quindi non soggetti a valutazioni politiche da parte dei Governi di turno.
Col declino dei concorsi pronostici sportivi, dovuto principalmente all’introduzione di altre forme di gioco concorrenziali, dalla fine degli anni ’90 il finanziamento dello sport, ha perso la caratteristica di automaticità, essendo soggetto annualmente alle previsioni di spesa contenute nella legge finanziaria – attualmente 470 milioni di euro annui fino al 2010, di cui 20 milioni di euro per l’impiantistica sportiva, quale quota parte calcolata sugli introiti dell’intero settore dei giochi – nonché alle limitazioni relative agli annuali accantonamenti di bilancio disposti dal Ministero dell’economia e delle finanze (nel 2009 pari a 24.731.000,00 euro), ai sensi della legge finanziaria del 2007 (legge 27 dicembre 2006, n. 296)".
Secondo Ramponi "appare non più rinviabile il ripristino di un meccanismo automatico di finanziamento, basato principalmente sugli eventi sportivi, collegato in primo luogo ai proventi delle scommesse sportive, attualmente in fase di forte espansione e, in secondo luogo, ad una quota parte dell’intero settore dei giochi. Tale meccanismo consentirebbe allo sport italiano di operare a tutti i livelli con la necessaria serenità, programmando per tempo lo svolgimento delle attività senza il rischio di vedersi ridurre i finanziamenti, a stagione sportiva in corso, a causa degli eventuali tagli, spesso di carattere generalizzato, delle varie leggi finanziarie" ha sostenuto.
E ancora: "fermo restando il limite annuo complessivo di 470 milioni di euro che la vigente normativa assicura al CONI fino al 2010, e che è comunque nettamente inferiore rispetto ai più alti proventi che i concorsi pronostici garantivano al CONI negli anni ’90, si stabilisce il principio che spetta al CONI, per il finanziamento dello sport, l’intera quota parte delle entrate erariali ed extraerariali derivanti dai concorsi pronostici, dalle scommesse e da ogni altro gioco su base sportiva.
E poiché tali entrate sono tuttavia insufficienti al finanziamento dello sport, si prevede il ricorso a ulteriori risorse provenienti dall’intero settore dei giochi, anch’esso in forte costante crescita, fino a concorrenza della somma di 470 milioni di euro l’anno, con modalità da individuarsi con decreto ministeriale, che assicurino la tempestiva correttezza dei trasferimenti al CONI.
Infine, qualora le entrate derivanti dai giochi sportivi dovessero superare la somma di 470 milioni di euro annui, la parte eccedente viene trasferita alle regioni per il finanziamento di programmi di impiantistica sportiva, secondo modalità individuate con decreto ministeriale" ha spiegato il senatore.
Nuovo ddl presentato dal senatore Ramponi (PDL) e da altri 24 cofirmatari sul tema dell’autonomia del Coni sotto il profilo del finanziamento.
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