Stadio delle Aquile: più sogno o realtà?
Da anni si parla a Roma di stadi privati, gestiti direttamente e totalmente dalla S.s. Lazio e dalla A.s.Roma. Progetti legittimi per entrambi i club capitolini, soprattutto se consideriamo che il calcio del terzo Millennio sarà sempre più sport-entertainment e sempre meno evento sportivo tout court. Gli addetti ai lavori lo sanno, lo predicano, ma le amministrazioni comunali (da cui dipende la stragrande maggioranza degli impianti sportivi) fanno orecchie da mercanti. Se ogni club si costruisse il proprio stadio privato, che fine farebbero gli attuali stadi presenti sul territorio nazionale?. Nel migliore dei casi sarebbero delle strutture diseconomiche, se non vere e proprie cattedrali nel deserto.
Tornando ai giorni nostri non ci meravigliano le difficoltà che sta incontrando Claudio Lotito (presidente della S.s. Lazio) nella sua idea di realizzare a Roma (sulla Tiberina) un modernissimo stadio per l’intera tifoseria biancoceleste (ribattezzato lo Stadio delle Aquile). Così come era già successo pochi mesi fa appena è tornata in auge l’idea dello stadio privato è riapparso Roberto Morassut, assessore alle politiche urbanistiche del Comune di Roma. Secondo il diligente politico capitolino Lotito non potrebbe procedere nel progetto, perchè in primis il lotto di terreno è di proprietà dello stesso numero uno biancoceleste e poi perchè lo stadio andrebbe a coprire il 10% dell’intervento complessivo.
Sempre secondo Morassut la parte restante servirebbe a far costruire alberghi, centri commerciali e attività ricreative e abitazioni. Il Comune vedrebbe dietro questo intervento un’operazione di speculazione edilizia. Nascerebbe, infatti, secondo la tesi dell’amministrazione pubblica, una nuova città di 2 milioni di metri cubi per circa 20 mila abitanti. Ancora una volta come Sporteconomy.it torniamo sul tema e la nostra tesi non si è modificata a distanza di mesi. Non crediamo che un imprenditore con un minimo di intelligenza possa entrare su un club con problemi finanziari, come la S.s.Lazio, senza immaginare di avere in un medio periodo un ritorno positivo. Ci sembra più che lecito, oltre che naturale. Lotito costruirebbe abitazioni accanto allo stadio? Vuole fare business con il nuovo Stadio delle Aquile? Perchè no. D’altronde perchè dovrebbe solo pensare a pagare i debiti contratti da altri (vedi gestione Cragnotti) senza ambire ad un business a fronte dei propri investimenti.
All’amministrazione pubblica capitolina consigliamo piuttosto di attivarsi velocemente sul futuro dell’Olimpico, perchè è ormai chiaro che non interessa più a nessuno (fatto salvo il Comune di Roma). Ci piacerebbe vedere come si muoverebbe un manager pubblico nella gestione dello storico impianto sportivo romano. Di recente, tra l’altro, la Bain Cuneo e Associati (società di consulenza aziendale) ha presentato alla Coni servizi SpA un progetto di ristrutturazione dell’intera area del Foro Italico. Perchè allora Coni e Comune non pensano piuttosto a questa priorità dando la possibilità ai due football club di muoversi autonomamente nelle proprie strategie future?.
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