Sul caso Cattaneo (TIM)-De Vincenti (Governo) noi siamo convintamente con l’AD di Tim
Pensavamo di aver partecipato ad una pièce teatrale dopo aver letto questa agenzia dell’Ansa. Purtroppo è tutto vero: il Governo, con alcune dichiarazioni improvvide, ha obbligato il n.1 di Tim ad entrare in campo ed a spiegare ad un ministro, oltre che ad un sottosegretario di Stato, qual è il ruolo di una società quotata, colosso italiano delle TLC, nel nostro mercato. E’ qualcosa di incredibile. Invece di supportare TIM, in un momento in cui la nostra rete tecnologica ha bisogno, nei grandi come nei piccoli comuni, di un booster, di una decisa accelerazione, arriviamo all’assurdo che la mano pubblica cerca quasi di ostacolare la nostra azienda più importante. #NoisiamoconCattaneo. Il n.1 di TIM ha dimostrato di avere a cuore il business della azienda che rappresenta, l’interesse di tanti milioni di italiani, che, con le linee e la fibra Tim, lavorano e comunicano quotidianamente, e di avere, soprattutto, gli attributi. In altri tempi e con altri AD probabilmente la stessa azienda avrebbe preferito non commentare. Bravo Cattaneo! E confermiamo: siamo un Paese dove vige ancora la libertà di impresa, finché non la revocheranno. Chiaramente noi speriamo di no.
Di seguito le dichiarazioni di Flavio Cattaneo (AD TIM)
“Quello del governo e’ un attacco degno di un Paese dirigistico. Noi siamo un’impresa privata e in Italia c’è libertà di impresa. Nessuno può impedire a una società privata di investire nel core business, perché è il suo mestiere. Tim rischia i propri soldi”. L’amministratore delegato di Tim Flavio Cattaneo interviene con un’intervista a Repubblica e un colloquio telefonico con il Sole 24 Ore per assicurare che la compagnia “andrà avanti” sulla fibra nei piccoli Comuni.
“Tutti sapevano tutto: non so che danni possano reclamare. Questa posizione non è comprensibile, ma non ci ferma”, afferma Cattaneo dopo le dichiarazioni di ieri del ministro De Vincenti e del sottosegretario Giacomelli sui “danni” causati dagli investimenti di Tim nelle aree bianche.
“Abbiamo da tutelare l’interesse della nostra azienda e di tutti i clienti: un ritardo sarebbe un danno per Tim e per loro. I lavori sono già partiti, già appaltati e finanziati e nei primi mesi del 2018 saranno coperte tutte le aree dove abbiamo dichiarato di voler investire, due anni prima degli altri e a miglior prezzo con la formula dell’Fttc”. “Non esiste alcun divieto di investimento per i privati durante il periodo di intervento pubblico, né è vietato rivedere nel tempo la strategia rispetto alle cosiddette aree bianche. Semmai – osserva Cattaneo – è un onere dello Stato, prima di investire denaro pubblico, verificare la volontà di investimento dei privati ed adeguare i propri piani di conseguenza. Le nostre intenzioni sono note dallo scorso anno, le conosceva il governo e chi ha partecipato alle gare pubbliche”.
“Il danno semmai è nostro e per gli italiani che non potrebbero fruire del servizio in tempi brevi: noi possediamo già una rete in quelle aree, ora scegliamo di fare un upgrade per i nostri clienti”, evidenzia Cattaneo. “Non ho mai visto da nessuna parte una minaccia di blocco di questo tipo, per giunta nei confronti di una società quotata. Ognuno è responsabile di quello dice”
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