Sul caso Intralot-FIGC il deputato Realacci (PD) chiede l’intervento del Governo
Il deputato del PD Ermete Realacci ha presentato un’interrogazione all’attenzione del Governo presieduto da Matteo Renzi sul tema della sponsorizzazione contestata alla Intralot (operatore di betting) a favore della Nazionale italiana. Di seguito il testo integrale.
REALACCI (PD). — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:
secondo quanto si apprende dalle maggiori testate giornalistiche e dalle agenzie stampa e dal web è stato recentemente sottoscritto un contratto di sponsorizzazione fino al 2018 tra la «Federazione italiana giuoco calcio» e la società internazionale di scommesse Intralot;
Intralot fa parte del gruppo Gamenet ed è concessionario di Stato Italiano per scommesse, slot, web-betting con un fatturato in crescita dell’8,5 per cento e una raccolta di denaro da «giochi» di 3 miliardi di euro;
Intralot e FIGC sosterrebbero la bontà dell’accordo sulla base «della promozione dei valori del calcio e del gioco responsabile, prevedendo l’impegno in attività sociali, rafforzando il lavoro nella promozione della cultura della legalità e per la diffusione di comportamenti consapevoli all’interno del mondo del calcio e di lotta alle ludopatie»;
è stata lanciata una petizione online sul sito web «change.org» dal titolo «Via il gioco d’azzardo dalla Nazionale !» affinché si receda dal contratto di sponsorizzazione;
risulta difficile giustificare l’opportunità di tale scelta, ovvero che una della più importanti società di « betting» possa contrastare il gioco d’azzardo e le ludopatie ad esso correlate e gestire per conto dello Stato le scommesse, peraltro sulle stesse partite della Nazionale italiana;
si stima che dall’1,5 per cento al 6 per cento della popolazione italiana sia affetta da ludopatia o malattia da gioco d’azzardo, una vera e propria patologia che rovina persone, famiglie, nuclei sociali –:
se il Governo sia a conoscenza della vicenda e quali iniziative, nell’ambito delle proprie competenze e nel rispetto dell’autonomia dell’ordinamento sportivo, ritenga di poter assumere per rafforzare le politiche di contrasto alle ludopatie, anche sul piano della comunicazione, e per evitare che i valori dello sport, fondamentali per la crescita dei giovani e in particolare dei minori, siano inficiati da messaggi fuorvianti e contraddittori come quelli che emergono dalla vicenda di cui in premessa. (4-14421)
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