No caro Alex Schwazer, io non sto con te. Preferisco Magnini e Tamberi
(di Marcel Vulpis) – Finalmente il caso Schwazer ha trovato sbocco in una sentenza, che, per quanto severa (8 anni di squalifica), mette il punto fine (anche se l’azzurro intende appellarsi ad una corte di giustizia elvetica) su questa storia triste, da un punto di vista sportivo oltre che umano.
Caso Schwazer: l’anti-doping affonda se stesso
(di Gianni Bondini)* – Il caso Schwazer rimarrà uno dei grandi dilemmi di questa Olimpiade. Vorremmo sapere infatti se Iaaf, Laboratorio di Colonia e pure l’Authority del CIO ce l’hanno con Alex Schwazer e per la teoria dei “vasi comunicanti” anche con il suo allenatore Sandro Donati.Ma siamo certi che non
Schwazer, l’Olimpiade di Rio2016 sempre più lontana
La notizia della positività all’EPO (per la seconda volta) di Alex Schwazer ha colto il mondo degli addetti ai lavori totalmente di sorpresa, anche se l’atleta azzurro ha dichiarato, oggi pomeriggio, a Bolzano (durante una tormentata conferenza stampa) di essere innocente, anzi vittima di un complotto. In attesa delle contro-analisi (il risultato
Schwazer torna a marciare e vola a Rio2016
(di Gianni Bondini) – Alex Schwazer perché ti sei dopato? Dopo tre anni e nove mesi di squalifica, la domanda brutale c’invade la testa. Proprio quando l’ex carabiniere altoatesino taglia il traguardo dei 50 chilometri marcia allo stadio “Nando Martellini” immerso nel verde romano delle Terme di Caracalla. Tre