Tagli contributi sport: il calcio milionario non abita più’ al CONI
Carraro è stato tagliente. Ha parlato del
fatto che il calcio merita un trattamento diverso. Perché traina tutto lo sport.
Tavecchio ha detto <io non faccio le barricate, ma ci sono falchi e colombe>.
Sono la serie B e la Lega Pro, che sui soldi del CONI ci contavano: la serie A
se ne frega: <Con i diritti tv tira su un miliardo e 200 milioni>.
Appunto, deve aver pensato Malagò: “Allora li distribuisca a chi non li ha”.
Il Gran
Consiglio ha votato compatto. Solo due astenuti (tra cui il capo dei calciatori
Daniano Tommasi), Tavecchio non ha votato.
Ben 73 “sì” e standing ovation per Giovanni Malagò.
Si può dire
che il presidente del Coni ha vinto una battaglia epocale sul “grano”. E il capo
della FIGC ha avuto ragione nel dire: <Siamo uno contro 75 >. O meglio:
uno contro 73.
Si è rotto
un meccanismo finanziario insostenibile: al calcio andava il 18% dell’entrata
complessiva dallo Stato. Roba da 62 milioni di euro, mentre sport importanti
come l’Atletica, il Nuoto e il Basket, vivevano quasi alla giornata con 3-4
milioni di euro a testa. Adesso incasseranno
un “bonus” di un milione e mezzo (circa) in più. E persino Gianni Petrucci, ex
segretario generale ed ex presidente del
Coni ha dato atto che: <Malagò ha fatto una riforma epocale>. Paolo Barelli “competitor” di Malagò non è
intervenuto, sarebbe stato eccessivo, dopo il contenzioso che continua sulle fatture
Fin, però ai tiene stretti quei sei
milioni e mezzo arrivati nelle acque azzurre delle piscine. Per non parlare del
capo dell’Atletica, Alfio Giomi, il primo a dire che quei 62 milioni al calcio
era una “ingiustizia”. Ora incasserà 6,2 milioni di euro e speriamo che così le
piste, le strade e le pedane si riempiano di giovani.
Malagò ha
fatto capire che la sua non è una decisione “persecutoria” ma un atto dovuto al governo.
Per far entrare lo sport nella scuola, afre sport sociale e pensare ai risultati
mondiali e olimpici. Tutti impegno che al
grande calcio interessano poco. Ma sono decisivi per il Coni: come ha
spiegato, tre giorni fa al Foro Italico, il sottosegretario Delrio, “l’uomo dei
soldi”.
Nell’ultimo biennio
le entrate dalle scommesse legali sono aumentate del 320 per cento in
più. Il calcio può “battere cassa lì”. Visto che le puntate sono tutte o quasi
sul pallone. Ci vuole un po’ più di progettualità. Malagò allarga le braccia.(Tempi Supplementari di Gianni Bondini) – Qualcuno scriverà calcio in rivolta. Sbagliato. Semmai un calcio estraneo al CONI. Nonostante l’intervento infuocato di Franco Carraro in Giunta. La protesta “contenuta” di Carlo Tavecchio in Consiglio Nazionale. E l’articolata difesa di Giancarlo Abete fuori scena.
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