Tennis: la britannica Emma Raducanu firma con Porsche
(di Giuseppe Berardi) – Emma Raducanu, tennista britannica, ha siglato di recente un nuovo accordo commerciale con la casa automobilistica Porsche.
“Essere ambasciatrice di un marchio prestigioso come Porsche ha un significato molto particolare” dice la stessa Raducanu. “Porsche è uno dei marchi che ho sempre amato fin da piccola”.
Si tratta dell’ennesimo contratto firmato dalla vincitrice degli ultimi US Open con un top spender del mercato delle sponsorizzazioni sportive.
La tennista nell’ultimo anno, attraverso una serie di accordi commerciali, ha fatto parlare di sé più per aspetti fuori dal campo, tanto che in molti hanno puntato il dito su di lei, accusandola di non allenarsi abbastanza per l’attività agonistica.
Critiche rispedite al mittente da parte della stessa Emma Raducanu che sui social ha postato: “Mi alleno cinque o sei ore al giorno. Sono al club dodici ore al giorno. Ma pubblico una foto in macchina mentre vado ad allenarmi e d’improvviso sono quella che non si concentra sul tennis”.
Sotto la lente dei critici c’è il fatto che, dopo la vittoria agli US Open, l’atleta non è riuscita più a vincere nessun torneo in carriera, ma addirittura sono arrivate solo quattro vittorie e diverse sconfitte, ultima quella nel torneo di Miami contro Katerina Siniakova. Fuori dal terreno di gioco e dalle arene invece per Raducanu sono arrivati, uno dietro l’altro, numerosi accordi di sponsorizzazioni che fanno di lei una delle tenniste più ambite dagli sponsor.
Lo scorso anno, subito dopo il trionfo nello Slam newyorchese, Emma è stata scelta come testimonial globale dal brand del lusso Tiffany & Co.
Le cifre dell’accordo non sono state rese note, ma da indiscrezioni di stampa trapela che il deal avrebbe un valore di circa due milioni di dollari l’anno.
Dopo l’exploit sul cemento di Flushing Meadows tanti esperti di marketing avevano ipotizzato un futuro roseo per lei da un punto di vista degli introiti commerciali. Tante le caratteristiche e i punti di forza sulla quale l’atleta può far leva per arrivare ad essere l’atleta al mondo più pagata.
In primis lo sport che pratica: non è un caso, infatti, che nella classifica delle atlete meglio remunerate al mondo, i primi posti sono negli ultimi anni sempre occupati da tenniste. Poi la giovane età, il mix di culture che si porta dietro con origini cinesi e romene, la nazionalità inglese e il passaporto canadese, e l’aspetto fisico giocano un ruolo importante.
In ambito sportivo la diciannovenne nata a Toronto è sotto contratto con Wilson per l’equipaggiamento tecnico e con Nike per l’abbigliamento. A questi si aggiungono brand del calibro di Vodafone, Dior, Evian, British Airways e ultimo in ordine di tempo appunto Porsche.
La vittoria agli US Open 2021 ha proiettato Emma Raducanu nell’Olimpo dello sportbiz ma per il futuro tutti concordano sul fatto che c’è bisogno di tornare a vincere per restare in vetta alle preferenze dei brand.
Nel mondo del tennis ci si divide tra chi non perde occasione di attaccare Raducanu ad ogni sconfitta e chi la difende a spada tratta. Come nel caso di Genie Bouchard e Nick Kyrgios, con la prima che ha fatto sentire il suo appoggio alla collega sui social schierandosi dalla sua parte, mentre il secondo ha risposto alle dichiarazioni dell’ex tennista numero 5 al mondo Daniela Hantuchova che aveva criticato Emma.
“L’aura creatasi attorno ad Emma a margine della vittoria degli US Open sta svanendo con questa serie di sconfitte premature. Ha bisogno di tornare ad allenarsi duramente per evitare di perdere altri match in quel modo in futuro “. Queste le parole di Hantuchova a cui Kyrgios ha risposto: “Come mai ci sono così tanti ex giocatori che parlano delle stelle della nostra generazione? Ho letto un articolo di una ex tennista parlare male di Raducanu, che senz’offesa già adesso ha raccolto più di quanto lei abbia fatto in un’intera carriera”.
La stagione del tennis presto entrerà nel vivo con tre tornei del Grande Slam ancora da disputare ed è forte la pressione su Emma Raducanu affinché dimostri che la vittoria dello scorso anno non è stato un caso, ma soprattutto che la sua carriera non è per niente influenzata dalla popolarità e dai contratti milionari.
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