Ma da qualche settimana le pubbliche relazioni della stella spagnola le cura un italiano: Giorgio Di Palermo, ex manager dell’Atp Tour, che è socio di Benito Barbadillo (ufficio stampa di Nadal) e di Carlos Moya (tennista ex numero 1 mondiale) nella nuova società B1Pr.com-communications & sports marketing.

Insomma, c’è un italiano ai vertici del tennis mondiale: peccato che non sia un tennista. L’agenzia, appena partita, ha quattro clienti: Nadal, appunto, e poi Novak Djokovic (numero tre mondiale e finalista a Roma), e i due azzurri Andreas Seppi e Fabio Fognini. «Benito Barbadillo, che è stato per anni ufficio stampa dell’Atp e che ha lavorato pure in Formula Uno, ha intuito che c’è uno spazio per una società che si occupi di comunicazione e pr, dell’immagine dei giocatori, delle loro apparizioni, dell’accessibilità ai media. Una serie di attività, insomma», spiega Di Palermo, «dove i manager e i procuratori degli sportivi sono meno attivi». Un ruolo molto delicato. Perché quando maneggi un cliente come Nadal, per esempio, hai a che fare con un ragazzo di 22 anni che, però, in carriera ha già vinto quasi 25 milioni di euro in premi, che incassa dagli sponsor (Nike, Babolat, Nintendo, L’Oréal) quasi 20 milioni all’anno e gira con uno staff personale di 10 persone.

E pure il serbo Djokovic, meno noto al grande pubblico, ha solo 21 anni ma in carriera si è messo in tasca oltre 12 milioni di euro in premi, e una decina di milioni in sponsorizzazioni: è appena stato scelto da Adidas e Head per le rispettive campagne pubblicitarie in tv e sul web. Uno che, tanto per dire, è stato ospite nello show di Fiorello su Sky la settimana scorsa, che è il re delle imitazioni sul circuito (in repertorio da Nadal a Federer, fino alla reginetta Sharapova), serissimo in campo ma show man nella vita (memorabili i suoi copricapezzoli a frangette) e che, per sfizio, si è comprato la tappa Atp di Belgrado (dal 4 al 10 maggio) che fa organizzare dal suo staff.

«In sostanza», prosegue Di Palermo, «la nostra agenzia deve ottimizzare il tempo libero dei clienti, consentire loro di guadagnare spazi da dedicare all’allenamento sul campo, senza che l’immagine ne venga pregiudicata. Il segreto? Concentrare, scegliere i mezzi e fare tavole rotonde: una settimana solo la tv, un’altra solo con i magazine non tematici, un’altra con quelli specializzati in tennis. E lavorare tanto col web, che consente rapporti diretti con tutte le testate e i fan nel mondo».