Tokyo 2021: Lukashenko (presidente Bielorussia) nella lista “nera” del CIO. Il presidente: “Porto tutti in tribunale”
(di Marco D’Avenia) – Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO ha assunto una posizione molto forte nei confronti di Aleksander Lukashenko, presidente della Bielorussia dal lontano 1994 (considerato alla stregua di un “dittatore” dalla stampa internazionale). A Lukashenko, cosi come a suo figlio Viktor, nonché a Dmitry Baskov, presidente della Federazione bielorussa di hockey su ghiaccio, non verrà permesso di assistere ai Giochi olimpici di Tokyo 2021.
“Il CIO è giunto alla conclusione che l’attuale leadership non ha adeguatamente protetto gli atleti bielorussi dalla discriminazione politica” ha commentato il presidente del Comitato Olimpico internazionale Thomas Bach, “questo stride con i principi fondamentali della Carta Olimpica, che incide profondamente sulla reputazione del movimento olimpico”.
Le proteste che in Bielorussia continuano dal scorso 9 agosto (ormai si è arrivati alla 18ima manifestazione di piazza anti-Lukashenko), giorno della rielezione di Aleksander Lukashenko a capo di Stato, hanno acceso i riflettori dei media internazionali sul paese (faceva parte della “galassia” dell’URSS all’epoca della cosiddetta “cortina di ferro”). I video, che da mesi circolano sul web, aggirando i limiti imposti dalla polizia bielorussa, mostrano una situazione contraddistinta da continue e crescenti violenze.
La decisione del CIO assume un’importanza ancora più storica se si pensa che lo stesso Lukashenko è il n.1 del Comitato olimpico bielorusso. Immediata la replica del capo di Stato, ormai alla guida della Bielorussia da 26 anni: “Porto tutti in tribunale, lasciamo che Bach e la sua gang spieghino quali sarebbero le mie colpe. Vorrei sapere quanti altri comitati nazionali sono stati consultati prima di prendere questa decisione”.
No Comment