Torino 2006 – Ambush marketing: il C.i.o. “dorme”
Una medaglia d’oro in creatività la vincerà sicuramente la Red Bull, azienda austriaca leader mondiale nel settore degli energy drink. Ancora una volta, così come era già avvenuto ad Atene 2004, è riuscita a superare i "paletti" imposti dal C.i.o. alle aziende che non hanno acquisito i diritti di sponsor ufficiale dei Giochi (sia a livello nazionale che internazionale).
L’ultima trovata per superare l’embargo è il caschetto a forma di "lattina". I colori (blu elettrico e grigio) sono gli stessi che appaiono sul packaging delle bevande Red Bull. Per ingannare la task force di "ambush marketing" del Toroc hanno lavorato sul design grafico della parte di colore blu elettrico. E’ chiaro che ricorda perfettamente il visual del prodotto venduto all’utente finale.
Elementi grafico-visivi che entrano particolarmente nell’immaginario del telespettatore, se, tra l’altro, l’atleta Red Bull vince una gara olimpica. Così come è successo all’elvetica Evelyne Leu, medaglia d’oro nei salti della finale femminile del Freestyle (in programma ieri sera a Sauze d’Oulx). La Leu (www.evelyneleu.ch) è da diversi anni una delle atlete di punta della filiale elvetica di Red Bull e, per contratto, ha seguito il diktat marketing della task force olimpica specializzata in azioni di ambush marketing (ad Atene vi erano ben 40 addetti Red Bull, che seguivano i loro testimonial per porgere loro prodotti o attrezzatura personalizzata con i colori della casa austriaca). (riproduzione riservata)
foto: Evelyne Leu al centro delle tre atlete olimpiche, courtesy of Torino2006.org
ESCLUSIVA – Nuova operazione di "ambush marketing" di Red Bull in barba al rigido regolamento C.i.o. e alla task force del Toroc, colta di sorpresa dai caschetti colorati cromaticamente come le lattine di energy drink dell’azienda austriaca, leader a livello mondiale in questo specifico segmento.
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