Al via il WPT Sardegna Open 2020 presented by Enel. Tra i primi eventi sportivi aperti al pubblico nel post-Covid
Il padel mondiale atterra a Cagliari, dal 6 al 13 settembre. Per la prima volta una regione italiana (la Sardegna, title partner dell’evento) ospiterà una prova del World Padel Tour, il circuito mondiale che riunisce i migliori protagonisti di questa disciplina (a livello maschile e femminile). Sarà anche uno dei primi eventi (post-Covid) aperti al pubblico degli appassionati: sulle tribune del campo centrale del TC Cagliari sono previsti 376 spettatori. Un primo segnale positivo lanciato nel mondo dello sport, oltre che di buon auspicio per il ritorno alla normalità.
“Il nostro obiettivo era portare, finalmente in Italia, lo spettacolo del migliore padel. Questo primo risultato lo abbiamo raggiunto, con il sostegno della Regione Sardegna e della città di Cagliari, congiuntamente alla collaborazione della Federazione Internazionale di Padel (guidata da Luigi Carraro) e della Federazione Italiana Tennis”, ha dichiarato Marco Gamberale, presidente del CdA di NSA group e organizzatore della tappa italiana del WPT (grazie ad un accordo pluriennale in esclusiva sul territorio nazionale). “Il WPT Sardegna Open 2020 (il brand Enel vestirà il ruolo di “presenting”, nda) è una pietra miliare nel presente-futuro del padel e siamo orgogliosi di aver scritto questa pagina nella storia sportiva del nostro paese. Siamo, infatti, solo all’inizio di un lungo viaggio. L’accordo di partnership con il WPT ci consentirà di programmare, nel modo migliore, ogni aspetto e dettaglio, a garanzia della buona riuscita del Sardegna Open 2020, oltre che dei prossimi eventi”.
La sfida raccolta dagli sponsor. Sotto il profilo organizzativo, i match del torneo si svolgeranno sui campi del Tennis Club Cagliari e al Bastione di Saint Remy, individuato dagli organizzatori come location suggestiva, oltre che ideale per le riprese televisive. Il torneo sarà trasmesso in live streaming sul portale del World Padel Tour, su SuperTennis e su Sky Sport Arena, a partire dai quarti di finale, oltre alla copertura delle news nei giornali radio di RDS e sul magazine Sport Club. A livello di sponsorizzazioni, accanto al title (Regione Sardegna) e al presenting sponsor (Enel), vi saranno altre 20 realtà partner, come Fisiocrem, Cupra, Estrella Damm, acqua Lete, Cisalfa Sport, Istituto per il Credito Sportivo (nel ruolo di institutional partner), insieme a diversi marchi tecnici (Head, Bullpadel, Varlion, Nox, Mondo, Starvie e Mejor Set/WSB sport padel).
I numeri di un trend in crescita. Il mercato italiano del padel è in forte sviluppo. Tesi confermata dai dati delle strutture presenti sul territorio nazionale. Nello scorso mese di luglio sono state monitorate, nel nostro paese, 668 strutture, per un totale di oltre 1.475 campi (con una media di 2,1 superfici per struttura), di cui 355 indoor (il 24% dei campi è “coperto”). Solo considerando il periodo aprile-luglio 2020 sono stati rilevati ben 200supefici nuove. Si stimano, complessivamente, non meno di 10mila atleti tesserati, ma l’aspetto più significativo è il numero degli “amateur”: oltre 100mila “attivi” (dati Federtennis). Eventi come il WPT Sardegna Open serviranno proprio a diffondere la disciplina tra i giovani, intercettando un pubblico più vasto.
Vi sono poi i numeri delle “prenotazioni dei campi”. Nel mese di febbraio (2020), prima del lockdown, per la prima volta, le prenotazioni collegate alla disciplina del padel sono state maggiori anche rispetto ad uno sport molto più diffuso come il “Calcio a 5” (Futsal): nello specifico, il padel ha raggiunto il 25% delle prenotazioni totali.
Il benchmark arriva dalla Spagna. Il mercato di riferimento è la Spagna (presenta una media di 4,4 campi per struttura, con punte di 6,4 e 5,0 in alcuni territori “strategici” (come l’area metropolitana di Madrid o la Catalogna), In totale si contano più di 4,5 milioni di praticanti. Il modello iberico è interessante soprattutto sotto il profilo gestionale. Un club-modello, infatti, deve essere strutturato almeno con 3 campi da padel, per ragioni squisitamente organizzative, ma anche per sfruttare al meglio le cosiddette “economie di scala”.
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