TREU: DA INNOVAZIONE E COMPETENZE 100MILA OCCUPATI
“L’Italia ha accumulato un ritardo gravissimo sulle competenze e sull’innovazione. Abbiamo investito meno della metà di quanto sarebbe stato necessario. E oggi la paghiamo cara sul fronte del lavoro. Almeno 100mila posti di lavoro che attendono soltanto qualcuno in grado di occuparli, in Italia oggi effettivamente ci sono”.
Ad affermarlo è Tiziano Treu, presidente del CNEL, nel corso di un’intervista al mensile Economy, da oggi in edicola.
“Il gap delle competenze è oggi un macigno sulla via della nostra competitività. Occorrono investimenti di medio periodo e per miopia elettoralistica li abbiamo sempre rinviati. Anche il mondo delle imprese è stato poco innovativo. Il ruolo dello Stato è mancato, e i privati ci hanno messo del loro – aggiunge – Servono maggiori investimenti pubblici e privati nei settori innovativi dell’economia, nella formazione dei lavoratori e anche degli imprenditori. È necessario per superare il mismatch occupazionale: il mondo del lavoro domanda figure diverse da quelle che l’istruzione offre. Dobbiamo orientare meglio i giovani, perché l’impatto dell’economia digitale sul mondo del lavoro è già una realtà”.
“La flessibilità occorre ma può essere gestita e regolata. Il lavoro somministrato e la flessibilità richiedono servizi pubblici per l’impiego e per le politiche attive – conclude il presidente Treu che pone i Centri per l’impiego al centro del processo di cambiamento – Buttiamo i soldi sulla Cassa integrazione e non investiamo nei centri che possono trovare nuovi lavori ai licenziati. Abbiamo 9 mila professionisti nei Centri per l’impiego, mentre la Germania ne ha 102 mila e perfino la Gran Bretagna 50 mila. In futuro il problema non sarà cambiare spesso lavoro, ma trovare il nuovo lavoro nel momento in cui si cambia il vecchio”.
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