Triestina fallita per la seconda volta. In campo grazie al magistrato
L’ennesima morte annunciata del mondo del calcio. Proseguono infatti le peripezie contabili (e non solo) dell’Unione Triestina 2012. Il collegio del tribunale fallimentare di Trieste, lo scorso 1° febbraio, ha dichiarato il fallimento dell’Unione Triestina 2012 disponendo l’esercizio provvisorio della società fino al termine della stagione sportiva. Provvedimento, quest’ultimo, che consentirà alla Triestina di concludere il campionato.
Il curatore fallimentare è Giuseppe Alessio Vernì, magistrato delegato alla procedura fallimentare è il giudice Riccardo Merluzzi. Lo stesso Tribunale ha messo il club in “esercizio provvisorio” in modo da lasciare aperta la possibilità che qualcuno possa rilanciare gli “alabarda” aggiudicandosi tra un mese e mezzo l’asta giudiziaria low-cost.
Nelle ultime settimane personaggi del calibro di Mauro Milanese (ex calciatore di serie A) e di Vasco Vascotto hanno fatto intravedere un loro impegno (il primo economico, il secondo più a carattere progettuale). Il magistrato Merluzzi ha fatto capire che un primo passo per l’acquisizione delle ceneri del club potrebbe essere quello delle cauzioni da mettere in campo per consentire alla squadra di scendere in campo nelle prossime giornate al Nereo Rocco di Trieste (in serie D).
Sotto il profilo politico suonano non più in modo assordante le parole, molto vicine al “vaticinio” di Maurizio Facchettin, politico triestino (presidente di Rivolta FVG), che, nelle ultime settimane, pre fallimento del club aveva dichiarato: “Dopo appena tre anni siamo nuovamente a parlare del futuro della Triestina calcio, oggi Unione Triestina 2012. E’ un film già visto e, ad oggi, al di là delle dichiarazioni di impegno di nuovi imprenditori o ex calciatori…“
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