Serie A - Serie B

Udineseblog.it – La strategia di Pozzo per la sua Udinese

Gli elogi vanno per lo scouting, pagato oltre 10 milioni di euro una cifra decisamente importante, ben ripagata, perché è indubbiamente il punto di forza della holding, che con tre club controllati (Udinese, Granada e Watford), ha in mano circa un centinaio di giocatori. La cui età media si aggira ai 24 anni. L’Udinese nell’ultima gara di campionato ha schierato una rosa con 22.9 anni di età, la più bassa mai messa in campo negli ultimi tre anni in Serie A. Eppure dopo anni di risultati sempre con una età tra le tre più basse (25 anni circa) si è già salvata ampiamente e ha nel palmàres 2 qualificazioni ai preliminari Champions. Non male se raffrontato ai costi di gestione di sceicchi o grossi industriali nostrani. Che poi Pozzo non sia un grosso industriale è tutto da dimostrare: in Spagna lo chiamano “il piccolo Agnelli”, tanto per favi un’idea di come si è imposto più all’estero che in Italia, forse.

Risultati sportivi che tramutati in euro significano maggiori introiti dai diritti tv: 41 milioni entreranno nelle casse del club bianconero nei prossimi due anni, grazie all’accordo siglato lo scorso novembre, con l’Udinese in prima fila anche in Lega Calcio. In A solo Fiorentina (“solo” 4 milioni in più), Lazio, Roma, Napoli, Inter, Milan e Juve prenderanno più soldi come è ovvio che sia. Il problema, semmai, nascerà dopo se Al Jazeera prenderà il posto di Sky puntando sulle solite note e creando un super campionato per ricchi. L’idea è in fase embrionale, ma i mondiali del 2018 potrebbero favorirla, del resto il calcio si sta evolvendo in maniera a volte incomprensibile per chi ha ancora in mente la maglia di Zico strappata da Gentile ai Mondiali di Spagna.
I dati economici proseguono, rilevati anche dal Financial Times, e mettono a confronto un divario enorme con la Premier League dove i bianconeri non entrerebero nemmeno nelle prime 20, ma sarebbero quarti nella B inglese come ricavi dovuti solo a entrate televisive e relative sponsorizzazioni. Ecco che entra in scena allora il Watford, che se fosse promosso, riceverebbe più soldi del Man United, grazie alla nuova formula di ridistribuzione delle sterline che premia le neo promosse e serve a bilanciare il campionato. Così a fronte di un investimento di 30 milioni, con vari prestiti messi sotto accusa, la promozione porterebbe 60 milioni netti di introiti. La Fa però non ha gradito molto la politica dei prestiti e la sentenza contro l’ex proprietà da qualcuno viene letta come “monito” alla spregiudicata politica dei Pozzo, legale, ma che nessuno aveva mai osato proporre in Inghilterra, tanto che nessuno ha mai fatto regole per evitarla. Per cui il prossimo mercato del club presediuto ad honorem da Sir Elton John dovrà aspettare il placet della FA per ogni trasferimento per i prossimi 11 mesi. Potrebbe cambiare tutto, potrebbe non cambiare nulla.
In Spagna le cose non vanno meglio che in Italia. Il Granada che veleggia tra le ultime nei prossimi due anni dovrebbe avere entrate per 30 milioni da sponsor e tv se mantiene la categoria. Insomma un vero e proprio tesoretto che ai media non è sfuggito. Un’azienda che funziona sportivamente ed economicamente, ma che non soddisfa del tutto i rispettivi tifosi che a fornte di tanti introiti vedono in una delle fratellastre sempre la privilegiata. Normale e logico che sia cos’. Ma soprattutto non sfugge alla Uefa che ha sul tavolo il metodo dei prestiti e della proprietà. Ma ha anche molti club che appoggiano i Pozzo, perché vedono in questa politca l’unico modo per arginare lo strapotere arabo che in breve potrebbe invadere il calcio europeo. Uno scambio commerciale e televisivo: Formula uno a te, calcio a me. Con i tifosi sempre più spiazzati davanti all’evoluzione dal calcio sapiens al calcio technicitatis.

fonte: www.udineseblog.it

Il modello Udinese è sempre più osservato dai grossi media internazionali: dall’americano New York Times fino all’inglese Observer, o al prestigioso Times, tutti vogliono analizzare questo modo di fare di un  piccolo club di provincia, un modello di calcio aziendale. Con molti elogi e qualche domanda. Riprendiamo un interessante articolo dal portale Udineseblog.it, che ha tracciato le linee del presente/futuro del club friulano nelle mani saldamente del patron Pozzo. 

Previous post

Macron nuovo sponsor tecnico della Federazione Italiana Pesistica

Next post

adidas lancia Leo Messi Facebook experience

Marcel Vulpis

Marcel Vulpis

No Comment

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *