UFC cresciuta attraverso l’abbinamento con gli sponsor. Reebok sostituito dai francesi di Venum
La crescita dell’organizzazione sportiva a stelle e strisce (UFC) è confermata dal numero delle aziende partner e soprattutto dai contatti raggiunti sui social media. Sotto il profilo commerciale, in questi ultimi anni, vi hanno investito aziende del calibro di Bud light (birra), Toyo tires (pneumatici), Reebok (abbigliamento), Monster (energy drink) e Harley Davidson (motori), Nemiroff (vodka) e la start up digitale Socios.com. Reebok poi ha stretto una collaborazione di 6 anni con UFC (veste tutti gli atleti).
La promotion guidata da Dana White ha annunciato lo scorso 1o luglio il nome del nuovo sponsor tecnico. Nel periodo appena descritto (2014-2020) Reebok ha pagato più di 60 milioni di euro.
Interessati agli sport da combattimento erano soprattutto 3 multinazionali dell’abbigliamento sportivo: Nike, Venum e Under Armour. L’interesse nasce dall’analisi del trend di crescita dell’area digital. Più di 25,77 milioni di fan su Facebook, 21,5 milioni di follower su Instagram e ulteriori 7,6 su Twitter.
Alla fine ha vinto il brand francese (lanciato nel 2005) Venum anche se il budget messo a disposizione dell’UFC dovrebbe essere di molto inferiore al brand concorrente (Reebok resterà legato a UFC fino a marzo 2021). Sempre i transalpini sono attualmente legati ai “rivali” di One Championship.
I numeri di UFC (nata nel 1993) sono nettamente superiori alla stessa Formula Uno (giunta alla 73ima edizione del Mondiale): ovvero 9,8 milioni su Facebook, 9,9 milioni su Instagram e appena 4,6 milioni di follower su Twitter. Praticamente meno della metà delle “numeriche” dell’organizzazione di combat sport con base nel Nevada.
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