Punto e a Capo

Un pò di chiarezza sul marketing sportivo…

Il caso Legea-A.s. Roma ha portato nuovamente alla luce l’annoso problema dell’attuale classe giornalistica italiana (soprattutto una parte di quella “sportiva”), che cerca di scrivere di tutto senza avere le competenze specifiche per farlo. Sono fin troppi i colleghi sportivi, infatti, che, in questi ultimi mesi, si sono lanciati in voli pindarici sul main come sul kit supplier dell’A.s. Roma, sviluppando fantasiose teorie, che a noi di Sporteconomy.it fanno sinceramente sorridere (per non dire altro).


Capiamo il desiderio sfrenato di voler vendere pezzi pur di poter lavorare, ma consigliamo vivamente a costoro di evitare di entrare in territori dove la figuraccia, per chi non ha competenze specifiche, può essere all’ordine del giorno. Sul fronte maglia si parla di Legea senza sapere chi è Legea in Italia e nel mondo, si parla di Nike e Adidas senza nemmeno conoscere le dinamiche produttive di questi colossi dello sportswear. Personalmente ho il buon gusto di non addentrarmi in commenti sportivi di partite, per esempio, visto che non ho mai fatto il cronista sportivo. Il consiglio, pertanto, che mi permetto di dare ad alcuni dei nostri colleghi “sportivi” è lo stesso: non scrivete di cose che non conoscete in modo approfondito. C’è soprattutto una mancanza totale della verifica, dell’approfondimento del fatto o dell’avvenimento. Elementi che costituiscono l’abc del giornalismo, ma per diversi soggetti praticamente sconosciuti. Tornando indietro nel tempo credo che il 99.9% di costoro non riuscirebbe nemmeno ad avvicinarsi ad una redazione giornalistica. Oggi magari vengono anche considerati “firme”.

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Marcel Vulpis

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