Un triestino per l’Unione Triestina. Il velista Vasco Vascotto in campo per salvarla dal fallimento.
“Entro pochi giorni, per evitare il fallimento, bisognerà versare un primo importo di poco superiore ai 60-70 mila euro, per poi chiudere tutta l’esposizione debitoria (circa 650 mila euro, nda) entro il prossimo 27 giugno. Chi deciderà di investire su questo brand storico sa già di poter trovare una piazza innamorata di calcio. E’ un’operazione assolutamente da fare per chi ha passione per il calcio e intende investirvi. Personalmente ho un grande amore per il football e l’Unione Triestina è stata sempre al centro dei miei interessi personali. Adesso però è arrivato il momento di salvarla portando sulla piazza di Trieste solo imprenditori sani e con le idee chiari”.
La prossima settimana, secondo quanto risulta a Sporteconomy, una società romana studierà in tempi molto rapidi la “pratica Triestina”, per capire se ci sono le condizioni per procedere ulteriormente e arrivare a saldare l’intera somma di oltre 700 mila euro entro fine giugno. Dopo però bisognerà investire almeno 2 milioni di euro per allestire una squadra competitiva per il prossimo campionato di LegaPro. “Il rischio reale è che l’Unione Triestina possa scomparire come altri marchi importanti, causa anche la perdurante stagnazione economica che ha colpito il nostro Paese. Ma non lo voglio pensare, fino all’ultimo mi impegnerò per salvarla”.
L’Unione Triestina non vuole fallire. E uno dei personaggi sportivi più noti del territorio, lo skipper triestino Vasco Vascotto (con un palmares di 18 titoli mondiali nella vela d’altura) ha preso a cuore il suo destino.
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