Un tuffo nel passato per le nuove maglie del Cesena FC
La divisa “home” ricalca fedelmente quella indossata nella stagione 1980/81. Plt Puregreen confermato sponsor ufficiale
Sono un omaggio alla storia le nuove divise ufficiali del Cesena FC, nelle versioni home e away. E non poteva essere diversamente nell’anno delle celebrazioni per gli ottanta di vita del Cavalluccio.
Il tuffo nel passato porta indietro di quarant’anni, esattamente a metà della storia del club bianconero. Stagione 1980/81: dopo quattro campionati di serie B, il Cesena chiude al terzo posto e conquista la seconda promozione in A. A guidarlo in panchina è Osvaldo Bagnoli, a trascinarlo in campo ci sono, tra gli altri, Giampiero Ceccarelli, Giancalo Oddi, Massimo Bonini e Adriano Piraccini, future Leggende Bianconere. Sfoggiano una maglia che segna una rottura col passato ma destinata a restare un unicum nella storia: con una banda orizzontale nera all’altezza delle spalle che scende verso il petto, chiusa da una doppia striscia bianca e nera. La prima maglia della stagione 2020/21 griffata ancora Mizuno – per il terzo anno sponsor tecnico del club – la ricalca fedelmente nel design concedendosi solo due novità rispetto a quel modello, entrambe sul colletto: l’interno con la scritta “80esimo”, evidente richiamo al compleanno in casa bianconera, e l’hashtag #DaiBurdel che personalizza la parte esterna.
“Il disegno di questa stagione – dichiara il responsabile marketing del Cesena FC, Alessandro Ugoccioni – vuole essere un omaggio alla maglia intesa come oggetto di culto in cui si identifica il tifoso. I primi anni Ottanta segnano un periodo di rottura e allo stesso tempo di forte sperimentazione a livello grafico sulle divise delle squadre di calcio. Sempre in quel periodo, tra l’altro, il noto designer Piero Gratton, recentemente scomparso, ridisegna i simboli di alcuni club tra i quali il Cavalluccio del Cesena. La maglia inizia anche ad attirare le attenzioni da parte delle aziende, tanto è vero che la stagione 80/81 fu l‘ultima caratterizzata dal divieto di sponsorizzazioni che verranno liberalizzate da quella successiva”.
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