(di Andrea Perolino) – Il Nord America (Stati Uniti, Canada e Messico) si è aggiudicato l’organizzazione dei Mondiali di calcio del 2026. Alla vigilia del calcio di inizio di Russia 2018 sappiamo così dove si disputerà tra 8 anni il più importante torneo calcistico internazionale. La candidatura congiunta dei tre Paesi nordamericani, denominata “United bid”, ha ottenuto 134 voti, contro i 65 di quella del Marocco, conquistando così il diritto di organizzare la più grande Coppa del Mondo di sempre, con 48 squadre partecipanti e 80 partite.

L’offerta nordamericana, secondo i suoi organizzatori, porterà ricavi per oltre 14 miliardi di dollari, e 11 miliardi di dollari di profitti per la FIFA. Una candidatura molto solida, tanto per l’aspetto economico quanto per la crescita che il movimento calcistico nordamericano ha avuto negli ultimi anni, in termini di passione e interesse del pubblico e nel livello delle infrastrutture.

Sia il Messico che gli Stati Uniti hanno già ospitato (singolarmente) i Mondiali di calcio, nel 1970 e nel 1986 i primi, e nel 1994 i secondi. Il Canada ha invece organizzato la Coppa del Mondo femminile nel 2015.

Saranno 16 le città ospitanti, in 16 stadi già pronti e operativi in tutti i tre Paesi. La parte del leone spetterà, come prevedibile, agli Stati Uniti. Delle 16 città ospitanti, 10 sarebbero negli Stati Uniti, con le altre divise equamente tra Canada e Messico. Delle 80 partite in programma, ben 60 si giocheranno negli USA, con i due Paesi confinanti a spartirsi equamente le restanti 20.

Il 68° Congresso della FIFA, l’organo di governo del calcio internazionale, si è riunito oggi a Mosca per decidere l’assegnazione dei Mondiali del 2026. Dopo i controversi casi dei voti per Russia 2018 e Qatar 2022 – finiti al centro di scandali giudiziari per corruzione, con numerosi arresti di molti dirigenti FIFA e di federazioni calcistiche – la FIFA ha promesso per questa occasione un voto “più aperto e trasparente”.