Punto e a Capo

Vale e la “figuraccia” con il Fisco

Sembrano intoccabili,

amati oltre misura dalle folle, per certi versi irragiungibili. Poi, nel giro di pochi giorni, cadono nella polvere come dei comuni mortali.

Il caso di Valentino Rossi, beccato dal Fisco per aver evaso milioni di euro negli ultimi anni, è solo l’ultimo esempio di

un’Italietta sportiva che serve al nostro Paese per narcotizzare quei pochi che ancora non si fanno di cocaina nei giorni feriali (scusate

la provocazione, ma veramente siamo stanchi di assistere a queste buffonate di basso profilo)
L’immagine del nostro Stato e dei modelli

più rappresentativi in ambito sportivo celebrati con lodi sperticate dal telecronista di turno è disarmante.
La domenica

prima Rossi si presenta con tutti gli onori alla Domenica Sportiva o a Controcampo e poi, il giorno dopo, è un “evasore” come

l’imprenditore medio italiano del piccolo comune di turno. E il cognome Rossi aiuta a rendere ancora più “umana” una figuraccia di

portata storica. Ci chiediamo, tra l’altro: ma perchè se questi campioni osannati fuggono tutti all’estero poi, appena possono,

tornano a casa per mangiare la piadina della mamma? Ma cosa ci sarà mai in questo Paese di così favoloso da non vedere l’ora

di tornarci?
La risposta è più semplice di quanto si possa immaginare. E’ che in Italia si può fare tutto e il

contrario di tutto. Anche dichiarare di essere nullatenente, dopo aver siglato contratti multimilionari.
Bravo Rossi! Sei veramente un

fenomeno e siamo sicuri che verrai emulato anche in questo nuovo record con il Fisco. Non abbiamo dubbi.

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Marcel Vulpis

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