Vela – E’ Andrea Mura il velista dell’anno 2010
Vela – E’ Andrea Mura il velista dell’anno 2010
Ieri sera a Villa Miani
(Roma), Andrea
Mura, primo italiano della storia a
trionfare nella Route du Rhum a bordo del
(impresa per la quale ha ricevuto
le congratulazioni ufficiali da parte del Presidente della
Repubblica), ha vinto il Velista dell’Anno 2010.
Il 46enne cagliaritano,
si è aggiudicato l’oscar della
vela italiana, superando in un confronto serratissimo la concorrenza di
Lor
nel Melges 24 e nel Melges 32, Paolo
Cian, vincitore del circuito MedCup, della “3 Golfi” di Napoli e
secondo nell’Europeo ORC, Giulia
Conti, argento nell’Europeo di Istanbul e bronzo al Mondiale di
Weymouth nel 470, e Alberto
Signorini, iridato nel Farr40.
«Vincere un premio così è un’emozione fortissima
perché premia la mia voglia di provare e cambiare e perché premia uno sforzo
psico fisico notevole. Durante la
Route du
Rhum – ha ricordato Mura – sono stato da solo in mare per 19 giorni.
Durante questa traversata oceanica ho
vissuto momenti difficili, per il mare e per lo stress; talvolta la fatica ti
attanaglia, ma quando ero stanco non potevo permettermi di addormentarmi, per il
rischio di finire in acqua o scuffiare. In tali condizioni, rifletti molto e
quando torni a terra apprezzi maggiormente le piccole cose di tutti i giorni ma
soprattutto il dono della vita: è stata una bella impresa. Questa sera con me ci
sono tanti bravi atleti, ognuno dei quali ha vissuto una grande stagione e con i
quali condivido idealmente il premio».
Hanno condiviso realmente il
premio, invece, Giovanni Coccoluto
iridato nel Laser Radial Youth e terzo allo Youth Sailing ISAF World
Championship, Veronica Fanciulli,
argento ai giochi olimpici giovanili di Singapore e bronzo al Mondiale Youth
Under 17 nella tavola a vela Techno 293, e oro al campionato italiano assoluto e
al Mondiale Under 17 sull’RS-X, e Francesco
Marrai, argento mondiale e oro europeo juniores, e Campione Italiano
assoluto e juniores nel Laser Standard, ai quali è andato, “ex aequo”, il “Velista Under 25 Carlo Marincovich –
Trofeo Istituto Credito Sportivo”, consegnato da Maria Lucia
Candida, direttore generale dell’Istituto per il Credito Sportivo, e dalla
signora Patrizia
Marincovich.
“Chi se lo aspettava!”, è stato il
commento dei tre ragazzi, che hanno detto di sperare di tornare un giorno come
finalisti del premio “maggiore” e imitare i velisti ai quali si sono ispirati
per la loro carriera sportiva.
Tra i “giovani” di belle speranze presenti al
Velista c’era anche Andrea Lo
Cicero, 35enne giocatore della
Nazionale di rugby, che ha annunciato di voler tentare l’avventura nella vela,
puntando a un’esperienza olimpica nei Giochi
di Rio de Janeiro 2016.
«La vela mi piace – ha spiegato Lo Cicero – e credo possa darmi la possibilità di continuare a
stare nel mondo dello sport agonistico. Seguo regolarmente le regate più importanti, vado
sulla Star e conosco molti velisti, tra i quali Francesco De Angelis. Con Luna
Rossa ho fatto anche alcuni allenamenti a Trapani e
Valencia».
«Andrea ha quei valori di semplicità e
umiltà – ha dichiarato Carlo
Croce, presidente della
Federvela – che sono la migliore
strada per entrare bene nel mondo della vela. Mi fa molto piacere che voglia
cimentarsi in questo sport». «Ha
solo un difetto – ha continuato scherzando – non ha il
fisico».
Il titolo di “Barca dell’Anno – Marina di Loano”,
consegnato da Nicola Fallica,
vicepresidente della Marina di Loano, è andato a “CHESTRESS
Giancarlo Ghislanzoni trionfatore
nella prima edizione del Campionato
Italiano Offshore.
«La vela mi da la possibilità di vivere le emozioni
dello sport con familiari e amici – ha raccontato Ghislanzoni – il gruppo, lo stare bene assieme, è la nostra
filosofia e se vengono questi risultati, ne vale davvero la
pena».
Il “Progettista dell’Anno – Feudi di San
Gregorio”, infine, è andato a Luca
Devoti, medaglia d’argento ai Giochi di Sydney 2000 nel Finn, oggi
impegnato nell’ideazione di imbarcazioni. Il progettista veronese ha vinto per
il progetto della deriva singola “DEVOTI –
ONE”. La Giuria lo ho giudicato uno dei progetti più innovativi
apparsi negli ultimi anni.
«Della vela – ha spiegato Devoti – ho voluto provare tutto. Ho regatato, ho allenato i
giovani e mi sono dedicato alla progettazione. Ricevere questo premio è come
vivere una seconda giovinezza, avere nuovi stimoli per il
futuro».
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