Vela - Nautica

Vela – Una sintesi del workshop “Vela e Velisti”

Presentata ieri al Salone nautico di Genova, nell’ambito del convegno Ucina-Fiv sullo sviluppo della vela, la prima ricerca di mercato “Vela e Velisti” promossa dalla Federvela italiana e realizzata dal prof. Sergio Cherubini dell’Università di Roma Tor Vergata.

L’indagine Vela e Velisti nasce dalla volontà di analizzare la realtà dello sport della vela in Italia, capirne lo stato e cercare di programmare azioni future per migliorare la diffusione dello sport e la qualità dello stesso. Per raggiungere questi obiettivi, oltre all’uso di dati statistici già esistenti ma opportunamente elaborati (desk research), è stata prevista la realizzazione di un sondaggio tramite la somministrazione, ai tesserati Federazione Italiana Vela, di un questionario on-line della per la raccolta di dati primari direttamente alla fonte (field research).

La progettazione della ricerca è iniziata alla fine del mese di novembre 2006, mentre la raccolta dei dati primari ha preso il via con la messa on-line del questionario nel periodo dal 01.12.06 al 01.02.07. La somministrazione del questionario è avvenuta via internet utilizzando una pagina web espressamente creata, il cui indirizzo è stato comunicato ai tesserati via mail. Dall’elaborazione dei dati primari e secondari raccolti è emersa una prima fotografia della vela molto interessante e particolarmente utile per gli addetti ai lavori e tutti i soggetti operanti intorno al settore.

Nel suo intervento il prof. Sergio Cherubini ha dichiarato: “La vela ha enormi potenzialità di sviluppo: facendo il confronto con altri paesi, i tesserati alla FIV potrebbero essere 800 mila. Un obiettivo credibile può essere a 200 mila. Per arrivare a questi numeri ci deve essere una collaborazione di tutti, dagli operatori economici alle istituzioni anche politiche”.

UN’ABSTRACTA DELLA RICERCA
La vela può essere definita come uno “sport differenziato” che si posiziona positivamente tra gli sport di massa e gli sport di nicchia. Questo la differenzia, appunto, in termini soprattutto di caratteristiche e stili di vita dei suoi appassionati, così da renderla particolarmente interessante ai fini delle sponsorizzazioni e delle partnership da parte delle imprese e delle istituzioni.

Nella prima parte del lavoro si è cercato di indagare sugli aspetti della pratica dello sport. Il primo elemento emerso dall’elaborazione dei questionari è che l’89% dei tesserati pratica la vela da più di 5 anni. Dato interessante perché fa capire che il tesserato è un “cliente” fidelizzato e che una volta che inizia a praticare lo sport difficilmente abbandona. Il dato precedente è ulteriormente rafforzato dalle indicazioni che emergono da un’altra domanda, quella nella quale si chiedeva ai tesserati di dichiarare a che età avessero iniziato a praticare la vela. Il 44% ha affermato di aver iniziato dopo i 18 anni, mentre il 31% prima dei 12 anni. L’insieme dei due dati fa emergere come un aspetto rilevante dello sport sia quello di avere un elevato life time value, cioè il praticante della vela ha un valore prolungato nel tempo.

Ulteriore elemento interessante emerso è quello relativo al periodo di pratica: i velisti vanno a vela non solo nei periodi di bella stagione ma il 78% ha dichiarato di praticare lo sport lungo l’intero arco dell’anno. Praticare vela tutto l’anno significa richiedere servizi per la pratica in maniera costante. Questo dato sottolinea quanto sia rilevante, ai fini della soddisfazione del tesserato, la posizione dei Circoli Velici, che sono un elemento importante della filiera della vela. Inoltre i velisti dichiarano che oltre a partecipare direttamente a regate (71%), seguono con una buona frequenza il loro sport anche a distanza. Il 92% segue gli eventi velici (attraverso vari media secondo dati che la ricerca ha raccolto) e di questi il 55% li segue con presenza.

Sviluppare la cultura della vela significa condividere emozioni. Per i tesserati la vela è una disciplina associata ai concetti di libertà, amore per la natura e spirito di gruppo.

LO SVILUPPO DEL LAVORO
Nei prossimi mesi la Federazione, in collaborazione con varie entità e seguendo i progetti dell’Area Sport Management della cattedra di Marketing alla facoltà di Economia dell’Università di Roma Tor Vergata, e creando una apposita struttura operativa nel suo settore Comunicazione, approfondirà l’esame della ricerca e darà inizio allo sviluppo di un vero e proprio piano marketing con azioni mirate.

IL DIBATTITO AL CONVEGNO
Interessante il dibattito del convegno, con gli interventi di Anton F. Albertoni presidente UCINA (“ho sempre creduto nella necessità di sviluppare la vela: il tavolo tecnico con gli operatori e la FIV è solo all’inizio della sua sfida, ora è il momento di definire le priorità”), Sergio Gaibisso presidente FIV (“La FIV è impegnata in prima fila per aprire le porte della vela a tutti: la vela non è solo agonismo ma anche diporto e cultura del mare”), Massimo Mariotti di Beneteau Italia (“Alla vela manca una forte azione di supporto dalle istituzioni”), Stefano Mion del Cantiere del Pardo (“nel mondo si producono 13 mila barche a vela, ma solo il 10% in Italia: per le nostre coste e capacità questo dato potrebbe essere ben maggiore. Il limite alla crescita è nella scarsa fruibilità di servizi e spazi”), Luigi Ciccarone di Harken Italy (“Credo che si debba lavorare di più sugli eventi per avvicinare gli appassionati, e fare un salone nautico più vicino al Motor Show di Bologna”), Franco Pivoli (“dobbiamo impegnarci in uno sforzo culturale e insegnare a tutti a stare in mare”), Massimo Franchini (“l’UCINA deve continuare a credere nella vela come traino a tutta la nautica”), l’Amm. Pietro Caricato della LNI (“continuiamo nell’impegno verso i giovani”), Gianni Paulucci della FIV (“da 15 anni abbiamo un rapporto privilegiato con UCINA: noi prepariamo oggi gli utenti nautici di domani”), e Tim Coventry dell’ISAF presentando i risultati del progetto Connect to Sailing (“problemi di diffusione della vela esistono in tutto il mondo e vanno risolti con iniziative mirate. Non è un caso che i paesi dove si attuano operazioni promozionali di successo siano gli stessi che vincono più medaglie alle Olimpiadi”).

Previous post

Speciale France '07 - Co-marketing BA-Sasol per gli Springboks

Next post

Olimpiadi - Bilancia commerciale alle stelle per la Cina

Marcel Vulpis

Marcel Vulpis

No Comment

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *