E’ tra i team cosiddetti “minori”, per le disponibilità di budget, per questo motivo Team Shosholoza, il consorzio sudafricano che partecipa all’America’s Cup ha optato per modificare completamente la barca varata lo scorso anno, la RSA83, anziché costruirne una nuova.

Secondo gli ‘esperti’ di Coppa America, i sudafricani hanno fatto bene a non costruire un’altra barca perché, storicamente, la costruzione di una seconda imbarcazione, per i team più piccoli, si è sempre rivelata un fallimento sportivo ed economico.Con le regole che autorizzano ad effettuare cambiamenti sullo scafo fino al 50%, si può letteralmente stravolgere la propria barca senza doverne costruire una di sana pianta.

“Siamo stati veloci a costruire la barca e siamo stati anche i primi”, dice il Comandante Salvatore Sarno. “La volevamo stretta e squadrata, come infatti è, ma la costruzione ha richiesto poco tempo. Abbiamo effettuato il massimo cambiamento concesso del 50%, che riguarda la prua e parte della poppa. Abbiamo testato 23 modelli (di 7.5 m) e oltre 250 tipi di appendici”, dice Sarno. “Lo scorso settembre abbiamo scelto la configurazione definitiva”.

Il budget per questa campagna di Coppa America è supportato da T-Systems (leader nel settore IT) come sponsor principale, da MSC Crociere come elite sponsor, da due “official associate sponsor” (Fondiaria-Sai assicurazioni e Gilli/borse e accessori in pelle) e da quattro fornitori ufficiali (Ansys, Dallmayr Kaffee, Ernst6Young e Hako-Werke). – (riproduzione riservata) (A.M.)

E’ tra i team cosiddetti “minori”, per le disponibilità di budget, per questo motivo Team Shosholoza, il consorzio sudafricano che partecipa all’America’s Cup ha optato per modificare completamente la barca varata lo scorso anno, la RSA83, anziché costruirne una nuova.