Vulpis interviene su AGICOS sul tema dell’inchiesta NEW LAST BET
Marcel Vulpis, direttore di Sporteconomy, a margine del secondo convegno Sportlab Roma 2012, ha esposto ad Agicos le sue impressioni sugli ultimi capitoli dello scandalo calcioscommesse in Italia. “Questo ‘fenomeno’ che ha macchiato ancora una volta l’immagine del calcio italiano all’estero, deve essere combattuto sin dalla base: alle spalle del caso ‘new Lastbet’ c’è la crescita della criminalità organizzata internazionale che ha trovato in Italia quattro mafie che fanno da terminali di raccolta e riciclaggio di denaro sporco. Il denaro che ritorna poi indietro a queste associazioni delinquenziali viene usato per il traffico di armi: la questione è molto seria e nonostante l’impegno delle tre procure (Cremona-Bari-Napoli), c’è un rallentamento della giustizia italiana, che tarda ad organizzarsi per contrastare il fenomeno delle scommesse illegali”. Il direttore di Sporteconomy parla quindi delle possibili soluzioni per contrastare le combine sportive. “Ci vorrebbe un coordinamento globale tra organi quali polizia postale e magistratura per provare a mettere fine a questi scandali: non esistono infatti, attualmente, norme severe specifiche in merito né una task-force che si basa sulla severità e certezza della pena. Non esiste quindi velocità di contrasto anche perché i flussi anomali dovrebbero essere segnalati subito e non in ritardo”. Vulpis pone poi un quesito sui soldi cash che arrivano dall’estero in Italia, sempre in merito al caso Lastbet: “Come è possibile che tutto questo denaro liquido possa arrivare in Italia senza incontrare ostacoli? Dove è andato a finire il controllo della Polizia Transfrontaliera? Declan Hill nel suo libro “CalcioMafia”, aveva già ampiamente previsto il traffico di soldi dall’Asia all’Italia nel settore dello sport”. Marcel Vulpis conclude il suo intervento parlando infine della regola della responsabilità oggettiva e delle previsioni sulla chiusura dell’indagine: “Condivido la norma della responsabilità oggettiva perché chi viene a conoscenza di una truffa e non denuncia l’accaduto va squalificato, mentre chi vende una partita dovrebbe essere radiato e i club coinvolti, retrocessi. Sono sicuro però che le mie speranze saranno infrante perché questo scandalo finirà in un nulla di fatto: nessuno purtroppo ha il coraggio di usare la mano pesante”.
fonte: www.agicos.it
Il direttore di Sporteconomy, parlando dello scandalo del calcioscommesse, in una intervista apparsa ieri sull’agenzia specializzata Agicos.it, ha criticato la lentezza della giustizia sportiva italiana.
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