Vulpis: La gestione politica del futuro stadio della Roma? Un solo aggettivo: scandalosa
(di Marcel Vulpis) – Tema stadio AS Roma: si va verso il rinvio, ma anche questo è un palese cambio di indirizzo politico, in un Movimento 5 stelle con molte anime, più di quante siano le idee.
Il Comune ha chiesto una proroga alla Conferenza dei Servizi (in riunione in queste ore), ma, nel frattempo, si muove come un “panzer” in una cristalleria, Paolo Berdini assessore all’Urbanistica, che sta trovando più di qualche sponda tra i pentastellati nella sua linea rigorosa (come si era già intravisto in una recente puntata di Otto e Mezzo con la Gruber su La7). Una linea in netto contrasto con le apertura obtorto collo della sindaca Virginia Raggi.
Ieri, nel frattempo, l’Autorità di Bacino per il Tevere (e lo stesso è avvenuto in Regione) ha visto recapitarsi una richiesta di revisione del via libera per il presunto rischio idrogeologico della zona di Tor di Valle, dove nascerebbe l’impianto giallorosso. Beneplacet dato durante la precedente gestione Ignazio Marino, oggi nuovamente in discussione. Sembra di stare al gioco “Monopoli”, con continui passi in avanti, che, spesso ,sono solo del “gambero”, in perfetto stile pentastellato. Di fatto si sposta solo l’aria, ma nulla va avanti, anzi il rischio è di finire in retromarcia sul muro.
La posizione di Berdini (molto vicino ad ambienti di Rifondazione Comunista) è chiara: ci si può muovere ma solo entro i confini di un Piano Regolatore, che, però non lascia grandi spazi di manovra all’Eurnova del costruttore Parnasi.
E allora? Avanti in questo gioco di inutili rimpalli, con una classe politica pentastellata che ci farà rimpiangere perfino ignazio Marino. Almeno una idea sullo stadio, a torto o a ragione, ce l’aveva. Alcuni analisti sostengono che l’AS Roma, come estrema ultima ratio, sia pronta ad andare in tribunale per difendere i propri (legittimi) interessi. Ma nel silenzio si muovono anche i lobbisti, che, vorrebbero un maggiore impegno del Governo Gentiloni, magari arrivando alla nomina di un “commissario ad acta”. Ma anche questa è una carta che doveva essere giocata prima.
Ormai siamo in piena bagarre politica e l’appuntamento elettorale è dietro le porte. Nessuno a Palazzo Chigi vuole prestare il fianco all’opposizione grillina, che giocherebbe la carta “scontata” del “Pd e governo amici dei palazzina”. Un leit motiv già sentito, ma in tempi di elezione meglio stare coperti. Un’ultima cosa si può dire guardando la gestione politica dell’affaire stadio da parte del M5S e della sindaca Raggi. E’ tutto molto scandaloso (parafrasando, scusate l’ironia, l’ultimo single del rapper/youtuber Rovazzi).
Una gestione del problema/opportunità stadio in modo assolutamente scandaloso. C’è una chiara inadeguatezza politica nel comprenderne l’opportunità e nel saper portare a terra i benefici dell’investimento, che riguardano non solo il quadrante (seppur importante del IX municipio) in esame, ma l’intera città nel suo complesso.
1 Comment
E vabbè… in fondo a Berdini che gliene frega delle opportunità di lavoro che si aprirebbero per i romani e non solo?
Lui, che è il ritratto dell’Homo Hanonimus, ha trovato il sistema per vedere la sua faccia quotidianamente pubblicata sui giornali… sa perfettamente che un’occasione del genere non gli ricapiterà più.
E’ come un’annunciatrice in pensione, ben lieta del fatto che (per una causa maggiore) può tornare e coattamente esibire le proprie tette sì raggrinzite ma decoratamente e brizzolatamente baffute.
E’ uno splendido segnale per chi, soprattutto all’estero, avrà pensato alla possibilità di poter investire in questa città.
In compenso, lui sarà ricordato come ‘COLUI CHE DISSE DI NO ALLO STADIO DELLA ROMA!’
Roba Grossa!