Wang Jainlin acquisisce Infront e strizza l’occhio al business degli stadi
Un’operazione
strategica di globalizzazione mai avvenuta prima d’ora nel pianeta calcio,
quasi fisiologica se si considera che il 60
per cento dei diritti tv del pallone europeo (Premier league, Bundesliga,
Liga, Ligue1 e Serie A) viene venduto proprio sui mercati asiatici.
Da qui
l’attenzione di Dalian Wanda per i contenuti televisivi della
serie A (oggi valgono più di 1 miliardo di euro, ma si parla, entro
la prossima stagione, di una crescita ulteriore del 20 per cento), che, a questo punto, potrà trovare una piattaforma
“amica” di sviluppo proprio in Asia,
a partire dalla Cina.
Ma la
partita da giocare, nel prossimo futuro, è ancora più ampia.
Gli
interessi del nuovo proprietario cinese nell’immobiliare possono aprire una
serie di prospettive di lavoro in Italia. Il tema è quello degli “stadi”. L’Italia, d’altronde, è un terreno vergine. E’ il paese con il più
vecchio parco-impianti del continente europeo. Un business collaterale,
rispetto al mercato internazionale dei diritti tv, che può essere avviato, grazie
ad un partner strategico-finanziario capace di metterci la testa molto più di Bridgepoint, gruppo di private equity (specializzato
nell’acquisizione di quote di società fino ad un miliardo di euro di fatturato),
che ha rilevato Infront, nel 2011, per la metà del prezzo pagato dai nuovi azionisti
cinesi.
Gli
analisti, interessati al business dell’impiantistica in Italia, parlano di un
giro di affari superiore ai 4,8 miliardi
di euro e della nascita di 120 mila
posti di lavoro (nell’arco di un quinquennio), se si decidesse di investire,
attraverso una nuova legge sugli stadi,
sul
rilancio del football tricolore.
L’ingresso
di Dalian Wanda group può trasformare questa opportunità in qualcosa di più
reale, partendo magari da quei presidenti della massima serie (Berlusconi, Thohir, Pallotta, Della Valle
e Lotito, solo per citarne alcuni),
interessati a patrimonializzare l’asset stadio
e a far schizzare la leva dei ricavi commerciali, attraverso una “casa” di proprietà capace di vivere
sette giorni su sette.
Per il
magnate cinese Wang Jianlin, l’uomo
più ricco della Cina (con un patrimonio personale di 14 miliardi di dollari ed
interessi divisi tra turismo, intrattenimento e costruzioni) , l’Italia è la
seconda tappa di un progetto di espansione, che ha nel calcio un vero e proprio
strumento di notorietà e popolarità.
Da qui
l’idea, poche settimane fa, sempre da parte del tycoon asiatico, di acquisire il 20 per cento dell’Atletico Madrid, con un investimento stimato di 45 milioni di euro ed una linea
finanziaria di ulteriori 31 milioni di euro destinati al potenziamento
del’impiantistica dei Colchoneros.
Nel frattempo, Wang Jianlin è al lavoro per aprire in patria una serie di parchi
di divertimento tematici. L’obiettivo è fare concorrenza alla Walt Disney e agli Universal studios. Ed il calcio, non a caso, è una delle forme di entertainment più amate in ogni angolo
di pianeta.
Edipress/Sporteconomy
Il mondo del calcio è sempre più globale. Da poche ore Infront Sports & Media, centrale internazionale specializzata in intermediazione di diritti audiovisi (dal calcio agli sport invernali) e in sports-marketing, è stata acquisita per una cifra “monstre”(1,05 miliardi di euro) dal colosso cinese Dalian Wanda group, attivo nell’intrattenimento, con interessi nel settore cinematografico. Lo rivela il quotidiano sportivo “Il Corriere dello Sport”.
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