What’s about Super Bowl LVIII?
Le tante curiosità dell’evento, che non è solo un incontro tra le più forti franchigie della NFL.
(di Davide Pollastri) – Domenica prossima (11 febbraio), con la sfida tra Kansas City Chiefs e San Francisco 49ers in programma all’Allegiant Stadium di Paradise, assisteremo al primo Super Bowl ospitato dallo Stato del Nevada (storicamente simbolo del gioco, del divertimento e dell’entertainment allo stato puro).
La “casa” dei Las Vegas Raiders, inaugurata il 31 luglio 2020, sarà il 31esimo impianto ad ospitare l’evento più seguito (non solo in ambito sportivo) degli Stati Uniti.
L’Allegiant, soprannominato “The Death Star” in onore della “Morte Nera” (la stazione spaziale e arma di distruzione di massa della saga di “Star Wars”), con i suoi 65mila posti a sedere sarà uno degli impianti più piccoli ad aver ospitato l’evento (secondo solo allo Stanford Stadium di Palo Alto, nella Silicon Valley, sede del Super Bowl XIX, che, con la propria capienza di soli 50.424 posti, è il più piccolo di sempre ad aver ospitato l’ultimo atto dell’incontro che assegna il titolo di campione della National Football League). Lo stadio, sponsorizzato dall’omonima compagnia aerea low cost statunitense (quotata in Borsa con oltre 3 miliardi di dollari di capitalizzazione), sarà anche uno dei “teatri” più cari di sempre, poiché solo il SoFi Stadium di Inglewood (“casa” dei Los Angeles Rams e dei L.A. Chargers), con un costo di realizzazione di 4,9 miliardi di dollari, può vantare un sacrificio economico superiore a quello che ha permesso la realizzazione dell’impianto del Nevada, che invece è arrivato a costare 1,97 miliardi di dollari.
L’inno nazionale pre-match verrà cantato dalla Regina del Country Reba McEntire.
La cantante dell’Oklahoma, più di 55 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, si aggiunge a una lista di artisti del calibro di Whitney Houston, Beyoncé, Alicia Keys e Demi Lovato.
Anche l’Halftime show, lo spettacolo nell’intervallo a cavallo tra il secondo ed il terzo tempo di gioco, avrà un grande artista per protagonista: il cantautore, ballerino e attore statunitense Usher.
Il divo, celebre per le sue interpretazioni in film di successo come ‘Hands of Stone’ (dove ha recitato accanto a Robert De Niro) e ‘The Faculty’ (diretto da Robert Rodriguez), è un’icona dell’R&B con oltre 80 milioni di dischi venduti e 8 Grammy Awards conquistati (oltre ad altri prestigiosi riconoscimenti). Usher non sarà una new entry del Super Bowl (ha già partecipato nel 2011) e sicuramente non avrà difficoltà a regalare al miliardo di spettatori previsti (sparsi in oltre 180 paesi) 13 minuti di musica di altissimo livello.
Non si sa ancora se il cachet dell’artista si avvicinerà ai 13 milioni di dollari percepiti nel 2020 da Jennifer Lopez, Shakira, J Balvin e Bad Bunny, tuttavia è certo che gli introiti pubblicitari, stimati tra i 40 e i 50 milioni di dollari grazie a spazi pubblicitari di 7 secondi venduti a colossi come la Paramount, copriranno abbondantemente i costi dell’evento.
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