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Workshop FMI – L’intervento di Romy Gai

“Ai più attenti di noi non sarà sfuggito che si legge sempre meno la parola “Sponsor” quando di parla di abbinamento dell’immagine di un’azienda e dei suoi prodotti/servizi ad una disciplina sportiva. Sempre di più troviamo invece la parola “Partner”.


E’ un cambiamento che porta con sé qualcosa di nuovo o è soltanto una moda per chiamare in maniera diversa qualcosa che invece non cambia? E poi è davvero un cambiamento?


 


Io penso di sì, anche per essere stato tra i primi ad introdurre questo concetto nel sistema “sport-business” nel nostro paese. Cercando, unitamente ad una progettualità innovativa, di relazione, di abbinare un cambiamento culturale tra gli addetti ai lavori.


Finito il tempo del mecenatismo, oggi l’incontro tra domanda e offerta avviene sempre più attraverso gli strumenti del marketing sportivo, che si sono sempre più evoluti. Oggi non basta più  “…..mettere uno striscione.” all’arrivo o lungo il percorso di una gara o all’interno di uno stadio.


 


Una prassi che, seppure in parte ancora in uso, non consente quella contaminazione di valori tra le aziende coinvolte che sta alla base del successo di una partnership. Oggi è sempre più fondamentale l’analisi, la ricerca per capire il proprio posizionamento all’interno di un sistema competitivo che offre sempre più alternative. La conoscenza e la comprensione del valore intrinseco della propria offerta è alla base del successo di una proposta che ha bisogno di essere “venduta” due volte. La prima all’incontro tra le parti, la seconda – sempre più importante – all’interno dell’azienda che sta valutando la proposta. La crescita del consenso trasversale alle funzioni aziendali è fondamentale per il successo di una relazione commerciale.


 


Qui entra in gioco la capacità progettuale e quella di saper offrire tutti gli strumenti più moderni per rendere efficace una partnership. Ne abbiamo oggi un esempio. L’attivazione di strumenti di CRM ha permesso – tra gli altri – alla FMI di offrire a FIAT LCV lo strumento che probabilmente cercava per approcciare un nuovo mercato di appassionati altamente profilati e soprattutto in linea con esigenze commerciali del nuovo Ducato. E di vincere così un’importante sfida. Quella di portare un brand così prestigioso all’interno di una realtà giovane e stimolante come quella della FMI”.


 


Romy Gai

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Marcel Vulpis

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