Zenit rispedisce al mittente l’offerta di re-naming di Burger King
Il colosso americano del fast food Burger King ha provato ad acquistare i diritti di naming dello Futbol’nyj Klub Zenit Sankt-Peterburg, con l’idea iniziale di rinominare il club della Russian Football Premier league (RFPL) in Zenit-BurgerKing. Un’operazione del valore commerciale annuo di 7 milioni di euro.
L’idea, in linea di principio, era anche valida, perché Burger King è un brand mondiale ed intende crescere in Europa (soprattutto dell’Est) con punti di ristoro. Il calcio quindi utilizzato come driver per crescere in visibilità e notorietà, rispetto ad altri competitor, come, per esempio, McDonald’s (storico partner dei Giochi olimpici del CIO).
Lo Zenit San Pietroburgo (ex club di Luciano Spalletti oggi in forza all’AS Roma come tecnico) è di proprietà della Gazprom, il colosso russo nel settore petrolifero ed energia (gas). Ha vinto 4 titoli nazionali nella RFPL e un campionato sovietico oltre ad altri trofei della Lega calcio russa. Sarà forse anche per questo che ha deciso di rinunciare alla proposta “non indecente” degli americani. La particolarità di questa storia è nella risposta del club: si è affidato a Twitter e con una GIF animata, che prende spunto da una storia di Trono di Spade (Tyrion Lannister che prende a schiaffi il nipote ed erede al trono Joffrey), saga tv in stile “gotico”, ha fatto capire di non essere assolutamente interessato all’offerta (in rubli più di 500 milioni).
Una ironia che probabilmente non sarà stata apprezzata dai vertici americani, ma un segnale ben chiaro e inequivocabile: per 7 milioni di euro annui lo Zenit di Aleksandr Dyukov (n.1 del club) non vende il “nome”, ma soprattutto l’anima. Nel frattempo, la notizia ha fatto il giro del mondo e una grande pubblicità al marchio statunitense attivo nella ristorazione.
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